Articolo da riassumere per il 26 novembre - idea per educazione civica
https://www.internazionale.it/opinione/valeriu-nicolae/2016/02/22/volontariato-educazione-bambini
Il volontariato rientra fra gli argomenti proposti nella pianificazione di educazione civica affidata a italiano in III.
Intendo dedicare le tre ore affidatemi a questo tema. Il punto di partenza è l'articolo cui rimanda il link, di cui riproduco lo stralcio da cui intendo prendere spunto per la nostra focalizzazione.
È poco probabile che qualcuno di loro diventi professore universitario. Ma è molto probabile che la maggior parte vivrà meglio nella società romena: staranno meglio dei loro genitori e vorranno che i loro figli studino di più di quanto hanno potuto fare loro. Qualche ora di attenzione al giorno aumenta di parecchio le possibilità dei bambini che vivono in quartieri difficili, a Ferentari o altrove, di diventare degli adulti felici.
Migliaia di persone che dovrebbero o potrebbero impegnarsi per rendere possibili questi cambiamenti – politici, burocrati, personalità pubbliche, insegnanti, assistenti sociali e attivisti di ong, europei, romeni o rom – ogni settimana perdono ore e ore a parlare di quello che dovrebbero fare gli altri.
Altro tempo prezioso viene sprecato per iniziative costose e inutili campagne sull’“inclusione”, commissionate da organizzazioni che non hanno mai visto un bambino – meno che mai un bambino rom di un quartiere disagiato – se non in foto o nei film. Decine, forse centinaia di milioni di euro buttati via ogni anno da un’industria che produce carta e parole senza senso. E ancora centinaia di ore buttate al vento con discorsi stupidi e artificiosi sull’impossibilità di cambiare il sistema o la situazione attuale.
Cambiare davvero le cose può essere semplice, ma non porta guadagni né gloria e nemmeno il successo in tv. Basta qualche ora di volontariato a settimana. E i costi sono minimi. È come prendere un caffè o un panino con tutti gli extra possibili. Lo dico perché da qualche anno faccio proprio questo, insieme a un gruppo di persone che, in schiacciante maggioranza, non sono né rom né ricche e neanche esperte d’infanzia.
Sono solo esseri umani che ispirano me e i bambini a essere e a rimanere buoni. Persone come loro ce ne sono molte. La situazione dei bambini molto poveri e di quelli che vivono negli istituti statali è spesso terribile. Cambiarla non è affatto complicato, ma – come per molte altre cose – per riuscirci non basta andare a blaterare in tv.
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