MATERIALE DI EDUCAZIONE CIVICA - lezioni del 5-6-12
Lineamenti della legislazione europea principalmente in ambito economico, con particolare riguardo al quadro internazionale contemporaneo e contingente.
Il materiale qui proposto è tratto dal sito
https://www.europarl.europa.eu/factsheets/it/sheet/87/governance-economica
a cura di Samuel De Lemos Peixoto
L'espressione «governance economica» fa riferimento al sistema di istituzioni e procedure posto in essere al fine di conseguire gli obiettivi dell'Unione in ambito economico, ossia il coordinamento delle politiche economiche volto a promuovere il progresso economico e sociale dell'UE a vantaggio dei suoi cittadini. La crisi finanziaria, economica e di bilancio iniziata nel 2008 ha evidenziato la necessità, per l'UE, di disporre di un modello di governance economica più efficace del coordinamento economico e di bilancio cui si era fatto ricorso sino a quel momento. Gli sviluppi in materia di governance economica tuttora in corso comprendono il rafforzamento del coordinamento e della sorveglianza sia delle politiche di bilancio che delle politiche macroeconomiche, nonché l'istituzione di un quadro per la gestione delle crisi finanziarie.
La governance economica dopo il 2011
La crisi finanziaria ed economica degli anni 2008-2021 ha evidenziato l'esistenza di problemi di fondo e di tendenze non sostenibili in molti paesi europei, oltre a mettere in luce la forte interdipendenza delle economie dell'UE. Per affrontare i problemi e rilanciare successivamente la crescita e la creazione di posti di lavoro, si è ritenuto necessario un maggiore coordinamento delle politiche economiche all'interno dell'UE. A tal fine, il sistema di organismi e procedure di coordinamento economico in vigore nell'UE è stato riveduto e rafforzato: dal 2011 sono stati adottati diversi atti legislativi e sono state create nuove istituzioni.
1. Rafforzamento della sorveglianza economica e di bilancio e relativo coordinamento nel quadro del Semestre europeo
La governance rafforzata comprende: un nuovo metodo di lavoro sincronizzato – il Semestre europeo – per discutere e coordinare le priorità economiche e di bilancio; una sorveglianza più rigorosa, da parte dell'Unione, delle politiche di bilancio nel quadro del patto di stabilità e crescita (2.6.6) nuovi strumenti per far fronte agli squilibri macroeconomici (2.6.7) e per gli Stati membri in difficoltà finanziarie (2.6.8).
Per «Semestre europeo» si intende il ciclo annuale durante il quale le politiche di bilancio, macroeconomiche e strutturali degli Stati membri vengono coordinate tra loro, in modo da permettere agli Stati membri di tener conto degli orientamenti dell'UE in una fase precoce delle procedure di bilancio nazionali, così come relativamente ad altri aspetti della politica economica. L'obiettivo è garantire che tutte le politiche siano analizzate e valutate congiuntamente e che tale esame riguardi anche ambiti che in passato non erano sistematicamente sottoposti a sorveglianza economica – come gli squilibri macroeconomici e le questioni attinenti al settore finanziario. Le tappe fondamentali del Semestre europeo sono le seguenti:
- verso la fine dell'autunno la Commissione presenta la sua strategia annuale di crescita sostenibile, la quale identifica le priorità dell'UE per l'anno successivo in termini di politiche economiche, occupazionali e di bilancio, nonché di altre riforme necessarie per promuovere la crescita e l'occupazione. La Commissione propone raccomandazioni specifiche per la zona euro nel suo complesso, che vengono poi discusse dal Consiglio e approvate dal Consiglio europeo di primavera. La Commissione pubblica anche la relazione sul meccanismo di allerta, che individua gli Stati membri che potrebbero essere soggetti a squilibri macroeconomici;
- in aprile gli Stati membri presentano i propri piani intesi a garantire la solidità delle finanze pubbliche (i programmi di stabilità e convergenza) nonché progetti di riforme e misure volte a favorire il conseguimento di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva (i programmi nazionali di riforma (PNR)). La presentazione congiunta di tali documenti permette di tener conto delle complementarità tra politiche strutturali e di bilancio e degli effetti di ricaduta;
- a maggio la Commissione valuta i programmi nazionali di riforma e i programmi di stabilità e convergenza, anche nell'ottica di una correzione di eventuali squilibri macroeconomici, e, sulla base di tali valutazioni, propone raccomandazioni specifiche per paese che vengono successivamente discusse dalle varie formazioni del Consiglio;
- a giugno/luglio il Consiglio europeo approva le raccomandazioni specifiche per paese, che vengono ufficialmente adottate dal Consiglio di luglio, chiudendo il ciclo annuale del Semestre europeo a livello dell'UE.
Il Semestre europeo è stato introdotto nel 2011. Durante il Semestre europeo, prima che i governi elaborino i propri documenti programmatici di bilancio per l'esercizio seguente e li sottopongano all'esame dei parlamenti nazionali, si svolgono discussioni congiunte a livello dell'UE sulla politica di bilancio, gli squilibri macroeconomici, le questioni attinenti al settore finanziario e le riforme strutturali atte a promuovere la crescita. Prima di adottare il proprio bilancio, gli Stati membri della zona euro trasmettono i rispettivi documenti programmatici di bilancio alla Commissione, che si esprime in proposito, e all'Eurogruppo, che li valuta.
2. Nell'ambito degli interventi intesi a risanare il settore finanziario, l'UE ha favorito la creazione dell'Unione bancaria (2.6.5) con nuove norme e nuove istituzioni, compresi il meccanismo di vigilanza unico, il meccanismo di risoluzione unico e le autorità europee di vigilanza (AEV), con l'intento di prevenire le crisi e far sì che gli operatori finanziari siano soggetti a una regolamentazione e a una vigilanza adeguate.
3. In conseguenza della crisi economica e finanziaria, diversi Stati membri hanno incontrato gravi difficoltà in termini di stabilità finanziaria o di sostenibilità delle finanze pubbliche e pertanto hanno chiesto assistenza finanziaria (2.6.8). L'Unione ha reagito istituendo vari meccanismi, tra cui il meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF), il Fondo europeo di stabilità finanziaria (FESF) e il meccanismo europeo di stabilità (MES), nonché adottando una legislazione in materia di condizionalità macroeconomica connessa ai prestiti accordati agli Stati membri interessati (regolamento (UE) n. 472/2013). Il FESF e il MES sono stati istituiti mediante trattati ad hoc al di fuori dei trattati dell'Unione europea e sono disciplinati da un comitato composto dai ministri delle Finanze degli Stati membri della zona euro.
C. Possibile evoluzione dell'Unione economica e monetaria
Una volta superata la crisi economica e finanziaria, l'UE ha avviato un processo volto a rafforzare l'architettura dell'UEM. Tale processo si basa sulla relazione dei cinque presidenti «Completare l'Unione economica e monetaria dell'Europa» del 2015, incentrata su quattro questioni principali:
- un'Unione economica autentica;
- un'Unione finanziaria;
- un'Unione di bilancio;
- un'Unione politica.
Queste quattro unioni sono strettamente collegate tra loro e si dovrebbero sviluppare in parallelo. La relazione è stata seguita da una serie di comunicazioni, proposte e misure; la discussione è tuttora in corso.
Conformemente alla legislazione pertinente, nel febbraio 2020 la Commissione ha avviato un riesame dell'attuale quadro di governance. In tale riesame si inserisce un dibattito pubblico volto a valutare fino a che punto i diversi elementi relativi alla sorveglianza, introdotti o modificati dalle riforme del 2011 e del 2013, siano stati efficaci nel conseguire i loro obiettivi fondamentali, vale a dire:
- garantire finanze pubbliche sostenibili e una crescita sostenibile; ed evitare gli squilibri macroeconomici;
- creare un quadro di sorveglianza integrato che consenta un maggiore coordinamento delle politiche economiche, in particolare nella zona euro;
- promuovere la convergenza dei risultati economici tra gli Stati membri.
La necessità di concentrarsi sulle sfide derivanti dalla crisi della COVID-19 ha imposto una modifica del calendario previsto per l'esercizio di riesame, che la Commissione dovrebbe riprendere nel 2021.
D. Attori
Il Consiglio europeo fissa priorità politiche coordinate e fornisce orientamenti al massimo livello. Il Consiglio adotta raccomandazioni e decisioni in merito alle proposte della Commissione. La Commissione ha il compito di formulare raccomandazioni e decisioni, nonché di valutarne l'attuazione. Gli Stati membri elaborano le relazioni nazionali, si scambiano informazioni e danno attuazione alle raccomandazioni e decisioni adottate dal Consiglio. L'Eurogruppo (che comprende i ministri delle Finanze degli Stati membri che hanno adottato l'euro) discute di questioni relative all'Unione economica e monetaria e gestisce il MES. La BCE partecipa alle deliberazioni dell'Eurogruppo ove si tratti di tematiche relative alla politica monetaria o alla politica dei cambi. Il comitato economico e finanziario (CEF), così come anche il comitato di politica economica (CPE) e il gruppo di lavoro dell'Eurogruppo, formula pareri e prepara i lavori del Consiglio.
Ruolo del Parlamento europeo
Con l'entrata in vigore del trattato di Lisbona, il Parlamento partecipa ora in qualità di colegislatore alla definizione delle norme di sorveglianza multilaterale (articolo 121, paragrafo 6, TFUE).
Gli atti legislativi in materia di governance economica hanno dato vita al dialogo economico. Al fine di intensificare il dialogo tra le istituzioni dell'Unione, in particolare tra il Parlamento, il Consiglio e la Commissione, e di garantire una trasparenza e una responsabilità maggiori, le commissioni competenti del Parlamento possono invitare alle loro riunioni il presidente del Consiglio, la Commissione, il presidente del Consiglio europeo o il presidente dell'Eurogruppo per discutere le loro decisioni o chiedere loro di illustrare le rispettive attività nel contesto del Semestre europeo. Nel quadro di tale dialogo, il Parlamento può anche offrire la possibilità di partecipare a uno scambio di opinioni a uno Stato membro che è oggetto di una decisione del Consiglio in base alla procedura per i disavanzi eccessivi o alla procedura per gli squilibri eccessivi.
Durante il Semestre europeo, il Parlamento si pronuncia sulla strategia annuale di crescita sostenibile mediante risoluzioni specifiche, tenendo conto anche dei contribuiti raccolti durante la settimana di riunioni parlamentari sul Semestre europeo cui partecipano i parlamenti nazionali e che si tiene all'inizio dell'anno. Verso la fine dell'autunno il Parlamento si pronuncia sul ciclo del Semestre europeo in corso (comprese le raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio).
Il Parlamento promuove il coinvolgimento dei parlamenti nazionali attraverso riunioni annuali con i membri delle rispettive commissioni competenti. Inoltre, nel rispetto degli ordinamenti giuridici e politici di ciascuno Stato membro, i parlamenti nazionali dovrebbero essere debitamente coinvolti nel Semestre europeo e nella definizione dei programmi di stabilità e convergenza e dei programmi nazionali di riforma, onde rafforzare la trasparenza delle decisioni prese, l'adesione alle stesse e la responsabilità al riguardo.
Il Parlamento ha espresso il proprio parere sulla possibile evoluzione dell'UEM in diverse risoluzioni, in particolare la sua risoluzione sulla revisione del quadro legislativo macroeconomico, la sua risoluzione sulla capacità di bilancio della zona euro, la sua risoluzione sulle evoluzioni e gli adeguamenti possibili dell'attuale struttura istituzionale dell'Unione europea e la sua risoluzione sul miglioramento del funzionamento dell'Unione europea sfruttando le potenzialità del trattato di Lisbona.
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