DOMANDE INERENTI A TASSO E ALL'OPERETTA MORALE DI LEOPARDI
1) Ragione e sragione (follia) a un certo punto, sostiene in particolare Foucault, si separano. Quando erano invece unite o confuse e con quali espressioni che permettano di sostenere tale tesi?
2) Che cosa comporta, soprattutto a livello di organizzazione sociale, l'approdo a tale separazione?
3) Qual è il contributo che, suggerisce il discorso della Follia di Erasmo da Rotterdam, la dissennatezza può fornire all'esistenza umana?
4) Nell'operetta morale di Leopardi, Dialogo di Torquato Tasso e del suo Genio familiare, il poeta ottocentesco dipinge il ritratto di un uomo pungolato da un desiderio per sua natura inestinguibile. Di quale desiderio si tratta e a che cosa fa risalire la sua inestinguibilità?
5) Tasso è animato dalla volontà di rendere regolare quello che per sua natura non lo è. Di che cosa si tratta e come si manifesta questa volontà?
6) Qual è l'argomento storico prescelto da Tasso per il suo poema? A quale volontà risale il fatto di scegliere proprio tale avvenimento storico?
7) Che cosa rende il meraviglioso un elemento narrativo pericoloso in un poema storico e come procede Tasso per neutralizzare tale pericolosità?
8) L'episodio del combattimento fra Tancredi e Clorinda, che si dispiega nel canto XII dalla LI alla LXIX ottava, fin dalla scelta dei protagonisti si dimostra ideale per documentare l'ambiguità della poesia di Tasso. Soffermati su questo dettaglio iniziale per spiegarlo.
9) Qual è la preoccupazione ideologica che detta a Tasso la scelta di concludere l'episodio del combattimento con un battesimo? Con quale espediente lo rende verosimile? Qual è, a dispetto della preoccupazione di cui sopra, il sentimento che trapela maggiormente nelle ottave conclusive?
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