IL BLOG RESTA, NOI ANDIAMO OLTRE

 Miei cari, che inattesa conclusione! Preferisco però scrivere il mio congedo collettivo (un po' anche personalizzato, dai...non può essere che io rinunci alla mia didattica prediletta) subito, dal letto d'ospedale in cui mi trovo, a eterna memoria (quella del web, è naturale) del nostro percorso insieme.

Sono certa che incontrerò ancora qualcuno d voi, e so che qualcuno di voi lo sa. Le vie della vita sono così e alcune persone son fatte per vedersi una volta e mai più, per buona sorte di entrambi, altre per non perdersi mai di vista, altre ancora per incrociarsi spesso ed esserne ogni volta felicemente sorpresi.

I nostri tre anni sono stati molto vari, per qualità e quantità di contenuti e di tentativi relazionali occorsi fra noi. Li percorro attraverso sguardi e lampi di complicità che io ho colto, e sarà un elenco che vi comprenderà proprio tutti.

Ricordo la "terza infelice ma non troppo": alcuni di voi speranzosi, altri  smarriti, oppure annoiati dal primo all'ultimo respiro. Vedo ancora lo sguardo interrogativo di Raffaele e il suo inopinato e aperto sorridere, quello tenace e inquieto di Francesco e i guizzi di riso sulla bocca di Luca. Poi ricordo lo sguardo sempre fiducioso di Camilla, il muro dell'inascolto inalberato da Riccardo, Alessandro Ga., Davide, Lorenzo P., la testa piena di sonno di Andrea T. ,  lo sguardo apri e chiudi di Stefano,  l'attenzione di Andrea C., venata di curioso entusiasmo e oblío istantaneo. Poi ricordo le anime a un certo punto  "conquistate" e riconoscenti di Tommaso e di Lorenzo I, gli sguardi sempre comprensivi e pieni di luce di Alessandro Gi. e di Martina, talora dolcemente mesti.

Ricordo momenti di mia ira funesta, dettata da un senso di sconfitta,  poi trasformatasi in uno slancio vitalistico che mi ha accompagnata fino a qualche giorno or sono. 

Del vostro risultato di singoli  io gioisco a prescindere. Perché ciascuno a suo modo ha fatto nascere una o più foglie del suo albero interiore. L'abbiamo innaffiato insieme, l'albero dico, e magari qualcuno di voi non se n'è accorto, ma altri sì.

Da tutti voi, meravigliosi alberelli, mi congedo dunque qui. 

Quando vi troverete a guardare in direzione dell'orizzonte marino, in una spiaggia vicina o lontana, se sentirete stormire le foglie d'un albero invisibile, sappiate che si tratta di lui, del piccolo albero interiore iniziato a innaffiare insieme, che continua a crescere e diventa sempre più bello. 

Cinzia Botta 


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