RIFLESSIONE A PROPOSITO DI CLASS ENEMY
“Studiare non significa sapere, volere non significa potere”. Lo scrive alla lavagna il professore di tedesco, Robert Zupan, citando il più importante scrittore in lingua slovena di fine Ottocento, Ivan Cankar. Di fronte a lui, inetti all’intendimento, una ventina di ragazzi e ragazze quasi completamente devastati dall’imperante e pervasiva stupidità che colonizza il pianeta in questo periodo. Impossibile intendano la sua lingua, non solo perché parla il tedesco che loro non padroneggiano per nulla, ma per la profondità delle idee che tenta di trasmettere. La loro mente è appiattita su luoghi comuni dettati da un ribellismo senza costrutto, sostanzialmente infondato, dal momento che quasi tutti loro sono protetti dalla famiglia, dal sistema scolastico, dagli insegnanti, convergenti, con motivazioni diverse, nell’operare in modo che nessuno mai riesca a pensare veramente a fondo a qualcosa, alle relazioni umane, per esempio, alla loro ragion d’essere, al lo...